Come esponente di Impegno Comune e come cattolica segnalo l’attualità e l’universalità del discorso del Papa ai dirigenti brasiliani. Quelle parole sono un faro nella notte anche per la nostra politica, a qualunque livello, da quello nazionale a quello locale.
Papa Francesco parla in particolare di responsabilità solidale per costruire il futuro e di dialogo costruttivo per affrontare il presente.
Il Papa, con lo stile diretto che lo caratterizza, sembra indicare la strada a quelli che, mentre si proclamano difensori di una cristianità di facciata, sono invece chiusi e intolleranti: “il futuro esige da noi una visione umanistica dell’economia e una politica che realizzi sempre più e meglio la partecipazione della gente, che eviti gli elitarismi e sradichi la povertà; che nessuno sia privo del necessario e che a tutti sia assicurata dignità, fratellanza e solidarietà: questa è la strada da seguire”.
Papa Bergoglio tocca, inoltre, le coscienze di ciascuno di noi quando dice che tra l’indifferenza egoistica e la protesta violenta c’è un’opzione sempre possibile: il dialogo. “Oggi o si scommette sulla cultura dell’incontro, o C’è poi una frase che mi ha particolarmente colpita in questo discorso e che, calata nella nostra realtà, rappresenta un insegnamento per certi politici, anche locali, spesso trincerati dietro un arrogante autosufficienza: “quando i leader dei diversi settori mi chiedono un consiglio, la mia risposta è sempre la stessa: dialogo, dialogo, dialogo”.
Se ognuno, nell’esercizio delle proprie funzioni, con le proprie piccole o grandi responsabilità tenesse a mente queste parole e se, come dice il Papa, con saggezza, prudenza e generosità, ci si impegnasse tutti per il bene comune la fraternità tra gli uomini e la collaborazione per costruire una società più giusta non sarebbe un’utopia.
Oriana Trombin – Impegno Comune