mercoledì 30 gennaio 2013

Scegliere gli scrutatori in maniera trasparente operando secondo equità e giustizia


Come si selezioneranno gli oltre cento scrutatori che saranno impegnati nei seggi del comune di Adria in occasione delle prossime elezioni? Molti si pongono questa domanda, specialmente i diretti interessati, ovvero i millesettecento iscritti all’apposito albo comunale. 

Per un certo periodo, in passato, era stato introdotto il criterio del sorteggio, ma da qualche anno a questa parte si è stabilito che gli scrutatori vengano nominati  da una commissione composta dal sindaco, da due esponenti della maggioranza consiliare e da un esponente della minoranza. 

E’ comprensibile la perplessità di chi vede in questa norma una forma di accondiscendenza verso il clientelismo di parte: sembra infatti la classica legge fatta dai partiti per i partiti. Chi non si allinea perché crede nei diritti e non nei favori si sente discriminato in quanto regolarmente si perpetua la suddivisione dei cittadini in quelli di serie A, B, C. E’ facile prevedere, infatti, quello che anche stavolta succederà: il tal politico arriverà con l’elenco dei propri  amici, il tal altro con una lista di nomi forniti dal proprio partito e chi non è amico di nessuno…pazienza. 

Tutto ciò, già  poco digeribile in tempi normali, è particolarmente odioso in un periodo di crisi in cui, specie per giovani e disoccupati, anche le poche centinaia di euro di un lavoro di qualche giorno, possono rappresentare una boccata di ossigeno. “Ma così è la legge, non dipende da noi” potrebbe dire qualcuno con un’alzata di spalle…e via con chi viene chiamato per l’ennesima volta, alla faccia di chi se ne sta perennemente a casa. 

In realtà, se ci fosse la volontà da parte delle forze politiche di fare un passo indietro qualcosa si potrebbe fare. La commissione potrebbe unanimemente decidere di adottare una modalità di massima che non sia quella dello scambio di figurine: questo è mio, questo è tuo. Potrebbe privilegiare, ad esempio,  il principio della rotazione, potrebbe considerare l’iscrizione nelle liste di collocamento e tener conto della situazione economica familiare, operando così una prima selezione, per poi procedere di comune accordo all’estrazione dei nominativi: tutto alla luce del sole.

 Impegno Comune  chiede che i quattro rappresentanti della commissione abbiano il coraggio di fare questa scelta  che farebbe sentire i cittadini riconciliati con una classe politica che opera  finalmente secondo equità e giustizia invece di tutelare questa o quella  parte.

Staremo a vedere: l’appuntamento è per venerdì 1 febbraio  in municipio. In quell’occasione sarebbe opportuno che tutti gli interessati partecipassero presenziando all’attività della commissione per verificarne i criteri di scelta.
                                                       Leonardo Bonato