lunedì 26 novembre 2012

IMU... a Natale!


Anche gli Adriesi come molti italiani si stanno preparando alla "stangata" del saldo IMU.
Noi, di Impegno Comune, capiamo benissimo che la scelta di queste aliquote è una scelta obbligata per il Comune che però non porterà nessun giovamento alle casse comunali visto che si continuerà a registrare considerevoli ammanchi per le conseguenze disastrose delle norme previste dal patto di stabilità, ma l'amministrazione comunale non riusciva a fare un maggiore sforzo a vantaggio delle famiglie che non riescono ad arrivare a fine mese?

Abbiamo fatto una piccola analisi.
Il 62% dei Comuni della provincia di Rovigo ha deliberato per l'abitazione principale un'aliquota al di sotto dell'0,5% (addirittura il comune di Costa di Rovigo ha deliberato lo 0,35%). Adria lo 0,5%. Non si poteva fare di meglio?

Per la cosiddetta seconda casa vi è l'aliquota maggiore: l'1,06% (solo quattro comuni in tutta la provincia).
Non si poteva fare di meglio?
Inoltre, ai fabbricati rurali strumentali viene applicata l'aliquota dello 0,10%. E perchè non applicare la stessa aliquota, anziché l'1,06% per tutti gli immobili usati come bene strumentale nelle imprese artigiane e commerciali? Vediamo, purtroppo, ogni giorno attività che chiudono. Non si poteva fare di meglio?

Un bel regalo ci attende sotto l'albero di Natale.


Wilma Moda

lunedì 19 novembre 2012

Gara del calore..capitolo 2^


Impegno Comune si dice seriamente preoccupata dalle notizie emerse sul ricorso vinto dalla cooperativa Manutencoop contro l’ amministrazione comunale di Adria riguardo l’ appalto al ”servizio energia”. Cosa è successo? Quali costi ricadranno sulla nostra comunità? Chi aveva preparato il bando (prima giunta Barbujani) dell’ appalto incriminato ha creato i presupposti di questo grave incidente? 

Pensiamo sia doveroso per l’ amministrazione un’ assemblea pubblica sull’ argomento, e se le responsabilità dovessero ricadere in modo chiaro sul governo della città, e venissero confermate le cifre riportate dai quotidiani (700 mila euro), le dimissioni dovrebbero essere doverose per il grave danno provocato al nostro comune, inoltre chi ha commesso questo presunto errore dovrebbe essere chiamato a rispondere in solido per danni all'erario perche' sarebbe ingiusto che i cittadini dovessero subire l'ingiustizia di pagare per colpe altrui.

Omar Barbierato

venerdì 16 novembre 2012

L'appello del sindaco di Lampedusa all'Unione Europea


Sono il nuovo Sindaco delle isole di Lampedusa e di Linosa
Eletta a maggio, al 3 di novembre mi sono stati consegnati già 21 cadaveri di persone annegate mentre tentavano di raggiungere Lampedusa e questa per me è una cosa insopportabile. Per Lampedusa è un enorme fardello di dolore. Abbiamo dovuto chiedere aiuto attraverso la Prefettura ai Sindaci della provincia per poter dare una dignitosa sepoltura alle ultime 11 salme, perché il Comune non aveva più loculi disponibili. Ne faremo altri, ma rivolgo a tutti una domanda: quanto deve essere grande il cimitero della mia isola?
Non riesco a comprendere come una simile tragedia possa essere considerata normale, come si possa rimuovere dalla vita quotidiana l’idea, per esempio, che 11 persone, tra cui 8 giovanissime donne e due ragazzini di 11 e 13 anni, possano morire tutti insieme, come sabato scorso, durante un viaggio che avrebbe dovuto essere per loro l’inizio di una nuova vita. Ne sono stati salvati 76 ma erano in 115, il numero dei morti è sempre di gran lunga superiore al numero dei corpi che il mare restituisce.
Sono indignata dall’assuefazione che sembra avere contagiato tutti, sono scandalizzata dal silenzio dell’Europa che ha appena ricevuto il Nobel della Pace e che tace di fronte ad una strage che ha i numeri di una vera e propria guerra.
Sono sempre più convinta che la politica europea sull’immigrazione consideri questo tributo di vite umane un modo per calmierare i flussi, se non un deterrente. Ma se per queste persone il viaggio sui barconi è tuttora l’unica possibilità di sperare, io credo che la loro morte in mare debba essere per l’Europa  motivo di vergogna e disonore. 
In tutta questa tristissima pagina di storia che stiamo tutti scrivendo, l’unico motivo di orgoglio ce lo offrono quotidianamente gli uomini dello Stato italiano che salvano vite umane a 140 miglia da Lampedusa, mentre chi era a sole 30 miglia dai naufraghi, come è successo sabato scorso, ed avrebbe dovuto accorrere con le velocissime motovedette che il nostro precedente governo ha regalato a Gheddafi, ha invece ignorato la loro richiesta di aiuto. Quelle motovedette vengono però efficacemente utilizzate per sequestrare i nostri pescherecci, anche quando pescano al di fuori delle acque territoriali libiche.
Tutti devono sapere che è Lampedusa, con i suoi abitanti, con le forze preposte al soccorso e all’accoglienza, che dà dignità di esseri umane a queste persone, che dà dignità al nostro Paese e all’Europa intera. Allora, se questi morti sono soltanto nostri, allora io voglio ricevere i telegrammi di condoglianze dopo ogni annegato che mi viene  consegnato. Come se avesse la pelle bianca, come se fosse un figlio nostro annegato durante una vacanza.

Giusi Nicolini

giovedì 15 novembre 2012

PER UNA POLITICA DEL SERVIZIO


GUARDARE AL NATALE  E OPERARE  UNA POLITICA DEL SERVIZIO

Brutte notizie per i lavoratori: rispetto al 2011 la tredicesima di quest’anno sarà più leggera. L’inflazione è cresciuta più del doppio rispetto agli aumenti retributivi medi maturati con i rinnovi contrattuali e pertanto nei primi nove mesi di quest’anno, rispetto allo stesso periodo del 2011, il potere d’acquisto dei   dipendenti è diminuito. 

Ancora più grave è la situazione di chi ha perso il posto di lavoro.  Il Natale si avvicina e molte famiglie già in difficoltà dovranno pagare il saldo IMU e una serie di bollette molto pesanti: sarà un Natale in cui il calore della solidarietà sarà fondamentale e sicuramente sarà più importante e più apprezzato dello sfavillio delle luci. 

Per alleviare quanto più possibile il disagio che vivono le famiglie meno abbienti è necessario, quindi,  che l’Amministrazione Comunale fornisca risposte concrete, dando priorità alle urgenze, privilegiando l’attenzione ai bisogni sociali, riducendo se non proprio eliminando gli stanziamenti  a favore di tutte quelle iniziative non strettamente necessarie. 

Per questo Impegno Comune auspica  che nell’approssimarsi del periodo natalizio il Comune di Adria sviluppi vere iniziative di solidarietà anche, ad esempio, sacrificando, o quantomeno limitando, l’installazione di luminarie, risparmiando così risorse per compiere scelte a favore degli ultimi e delle famiglie che già alla seconda o terza settimana restano con le tasche vuote.  Sappiamo che soprattutto oggi l’aggettivo più frequente che si associa alla parola “politica” è quello di “sporca”. 

E’ segno che c’è una diffusa diffidenza e un sentimento quasi di disprezzo nei confronti di chi dovrebbe rappresentarci , visti gli esempi  negativi che si hanno di fronte:   si crede molto poco alla gratuità del loro impegno e alla serietà del loro operare. Occorre ripristinare, pertanto, la passione per il “bene comune” quale maniera  esigente di “vivere l’impegno umano al servizio degli altri” attraverso gesti veri dall’alto significato simbolico. 

Noi di Impegno Comune suggeriamo, quindi, al Sindaco e alla sua Giunta di attuare un progetto di solidarietà natalizio vero, mettendo a disposizione per questo una somma ottenuta con i tagli di spesa che si ritengono superflui.  Inoltre è importante coinvolgere le associazioni di volontariato che possono offrire  la generosa dedizione dei propri volontari, da ammirare e ringraziare, ma non basta. 

Occorre stimolare realtà che hanno dimostrato  e dimostrano di avere disponibilità finanziarie indirizzandole verso azioni solidali incoraggiando,  ad esempio, la Croce Verde nel privilegiare investimenti nel sociale, sicuramente più vicini alle sue finalità, piuttosto che sostenere iniziative di altro tipo.

Oriana Trombin

Rettifica notizia

Si riporta di seguito la lettera nella versione originale ed integrale inviata da Leonardo Bonato al quotidiano "LA Voce di Rovigo" a rettifica della notizia di domenica 11 novembre 2012.

Egr. Direttore
de "La Voce di Rovigo" 



Per il rispetto della verità, della Lista Impegno Comune e anche dei militanti di Sel, chiedo di rettificare la notizia de “La Voce di Rovigo” di domenica 11 novembre 2012 che a pag. 15 riportava una mia dichiarazione, MAI RILASCIATA né a Luigi Ingegneri né ad alcun altro, a margine di una raccolta firme promossa sabato mattina da “Sinistra e Libertà” a cuinon ho mai partecipato.
Più che di una smentita si pretende quindi, la doverosa correzione di un clamoroso  quanto incomprensibile errore in quanto mi  sono state attribuite inspiegabilmente dichiarazioni mai fatte. Si sottolinea, inoltre, che il sottoscritto, insieme a molti altri,   non appartiene a Sel, ma ad  Impegno Comune, lista indipendente da qualsiasi partito tradizionale e capace di prese di posizione proprie e autonome, nel solco dell’impegno civile che l’ha caratterizzata fin dalla sua nascita.

Distinti saluti.

Leonardo Bonato

mercoledì 14 novembre 2012

Referendum

L'Incontro è stato organizzato da tutte le forze politiche di opposizione e il comunicato stampa che segue è stato redatto la sera stessa in maniera concorde da tutti i partecipanti.

Venerdì 9 novembre si sono riuniti ad Adria:
Mauro Rubiero (Partito Democratico)
Rosa Barzan (Italia dei Valori)
Stefania Tescaroli (Nuovo Polo)
Leonardo Bonato (Impegno Comune)
Sante Crivellaro (S.E.L.)
Aldo Varolo (Federazione della Sinistra)
Leano Lunardi (Comitato per Venezia)
Erano presente tra gli altri anche:
Lanfranco Milani
Gianni Ferro
Nicola Montani
Oriana Trombin.

Nel corso dell’incontro si è discusso dell’assurda scelta di eliminare alcune province e salvaguardarne altre e si è valutata la prospettiva dell’accorpamento della provincia di Rovigo a quella di Verona, evidenziandone tutte le criticità e manifestando forti perplessità sulla metodologia finora seguita. Le decisioni, infatti, sono state adottate esclusivamente su imput dei sindaci dei due capoluoghi, Tosi e Piva, che si è arrogato il diritto di parlare per l’intero territorio polesano nel silenzio imbarazzante del sindaco di Adria.

Per quanto riguarda le criticità, si è rilevato in particolare: l’eccessiva distanza di Verona rispetto al Delta, sottolineando che quando si parla di “provincia” non si deve pensare soltanto all’Amministrazione Provinciale, ma anche a tutte le strutture e uffici periferici che rendono servizi ai cittadini e che fatalmente sarebbero troppo lontani in una provincia stretta e lunghissima, forse la più lunga d’Italia.

Altro aspetto fortemente negativo è il mancato riconoscimento della specificità del Delta, che a livello sociale, culturale, economico, territoriale e ambientale ha poco a che vedere con Verona.

Alla luce di ciò, si ritiene fondamentale coinvolgere la cittadinanza attraverso un referendum o altre forme di consultazione popolare adeguate, considerati anche i tempi brevi prima che diventi definitivo il decreto legge; coscienti di interpretare il sentire comune dei cittadini che vogliono far sentire la propria voce, si chiede, quindi,  con forza al sindaco di Adria di attivarsi in tale direzione.

Contestualmente ci si muoverà per raccordarsi con tutte le sensibilità presenti nei Comuni del Delta al fine di scongiurare la prospettiva di subire passivamente scelte calate dall’alto e per far riacquistare dignità  a un intero territorio attraverso l’autodeterminazione della popolazione.

lunedì 12 novembre 2012

"Armi di distrazioni di massa"


La crisi di questi ultimi mesi, che non accenna ad attenuarsi, ma che anzi  attanaglia sempre più la vita di tanti cittadini, ad Adria sembra aver colpito anche il senso di misura nell’approccio a ciò che accade nella nostra realtà,  con il conseguente smarrimento della giusta scala d’importanza da attribuire alle notizie.

I problemi,  in una città come Adria, come sappiamo sono tanti, dai servizi alle persone meno abbienti, ai problemi economici, dalle tasse, alla situazione dell’assetto del territorio, che in questi ultimi giorni si è aggravata con le piogge, dalle scuole e lo stato di degrado in cui  alcune di loro si trovano, alle manutenzioni degli spazi pubblici, solo per fare alcuni esempi. Insomma sono queste le cose su cui  l’Amministrazione dovrebbe essere costantemente concentrata e, conseguentemente, a mio parere, dovrebbe intervenire anche per informare i cittadini su quali sono le vere  priorità su cui si sta lavorando, cercando di trovare soluzioni

Assistiamo invece da qualche tempo ad un valzer di notizie, che se all’inizio fanno quasi sorridere, finiscono alla fine per infastidire, specie se pensiamo che spesso  vengono ispirate proprio da esponenti politici che le usano quasi come fossero “armi di distrazioni di massa”. Ecco allora i fiumi di parole e gli spazi dedicati alle sagome adriesi  e alle relative pizzate, ai cigni che se ne vanno dopo lunga malattia e che devono essere rimpiazzati con tanto di colletta, ai fantomatici  e improbabili stadi da costruire, mentre non si trovano proposte concrete su ciò che la gente attende, per esempio sulle scelte in campo economico, sugli interventi per lo sviluppo e per promuovere il lavoro, il territorio e le attività produttive, sulle progettualità in campo sociale (aiuti a famiglie monoreddito e con figli), solo per citare alcuni temi di cui i cittadini avrebbero la necessità di essere informati.

La lista Impegno Comune non si è mai sottratta a queste tematiche,  prova ne sia che non abbiamo mai abbassato l’attenzione sui temi che stanno più  a cuore ai cittadini e abbiamo sempre cercato di informare, diffondere notizie e proporre soluzioni o quantomeno proposte  da approfondire.  Ci si attende ora che chi governa Adria  abbandoni la  predilezione per l’effimero e per la navigazione a vista  e, lasciandosi alle spalle un certo folklore da paese, assuma la consapevolezza che per amministrare la seconda città del Polesine occorre saper pensare e programmare, promuovendo un dialogo “alto” con tutti.

Penso che sia venuto il momento di girare pagina nel vero senso della parola ed essere più vicini al sentire della comunità cittadina, coinvolgendola di più nelle scelte amministrative. In tempi come questi di crisi e di riduzione dei trasferimenti, la nostra lista Impegno Comune torna quindi a proporre la necessità di coinvolgere la cittadinanza sulle scelte dell’impiego e della distribuzione delle risorse attraverso lo strumento del bilancio partecipato. Penso possa essere una soluzione concreta, associata alla nostra proposta di riduzione dei compensi degli amministratori. Solo così riusciremo ad uscire dal vortice che ci ha inghiottiti e solo così riusciremo a far rinascere un barlume di fiducia nelle persone, non certo continuando a buttare  fumo nei loro occhi.

Nicola Montani