lunedì 28 novembre 2011

SI RISPONDA PER FARE CHIAREZZA SUL PONTE CICLO - PEDONALE


Ho avuto già modo, in passato, di manifestare le mie perplessità sul ponte ciclo-pedonale in costruzione presso Punta Canareggio. Perplessità sulla sua collocazione e sulle sue caratteristiche costruttive in relazione al vicinissimo ponte stradale e alla significativa diversità di quota tra le due sponde collegate. Perplessità sulla sua necessità e utilità, visto che la sua funzione meglio sarebbe stata assolta dall’allargamento del ponte esistente con il contestuale e immediato intervento di manutenzione e ammodernamento che, invece, in futuro, graverà ulteriormente sulle casse comunali.

Speravo di essere smentito da una rapida conclusione dei lavori del ponte e, soprattutto, dalla rapidissima realizzazione di una pista ciclabile che, in qualche modo, ne giustificasse la presenza.

Invece le mie perplessità sono aumentate perché non solo della pista ciclabile dopo mesi dall’inizio dei lavori non c’è traccia, ma l’opera, nonostante le pressanti scadenze, è ben lontana dall’essere compiuta e sui giornali si sono lette notizie allarmanti circa errori  nei calcoli. Per questo ho inoltrato richiesta di accesso agli atti ed ho visionato i documenti progettuali redatti in seguito all’incarico conferito dal Comune di Adria ad un agronomo in qualità di rappresentante di una società. 

Verificate alcune  diversità tra le opere previste e quelle realizzate, senza trovare calcoli o disegni di variante,  e visto che i tempi di realizzazione delle opere sono stati abbondantemente superati, ritengo opportuno che, per fare chiarezza, l’amministrazione comunale risponda ad alcune domande.

Perché vi è stata una lunga interruzione dei lavori e perché si sono dovuti realizzare nuovi interventi in relazione alle opere di fondazione e di appoggio? C’è stata sospensione ufficiale dei lavori e quanto tempo utile è rimasto per ultimarli? Perché si sono resi necessari questi nuovi interventi?  Sono stati oggetto di variante? La variante è stata presentata e approvata prima dell’effettiva realizzazione delle opere variate? Le cause delle variazioni a che cosa e/o a chi sono imputabili? Ma soprattutto: ciò che ha indotto a optare per queste variazioni è stato un evento imprevisto o imprevedibile? I costi sono lievitati o lieviteranno?  L’importo da liquidare all’impresa corrisponderà a quello di contratto ovvero a € 189.745,92 o subirà aumenti, così come qualcuno dice ad Adria, di oltre 80.000,00  euro? Per compensare l’aumento del costo dei lavori di fondazioni e appoggi verranno tagliate o ridotte quantitativamente o qualitativamente altre opere all’interno dello stesso lavoro o di altri lavori? Saranno penalizzati i lavori per le piste ciclabili? Qual è l’effettiva percentuale delle variazioni rispetto all’opera nel suo complesso?

Rispondere a queste domande, per sindaco e giunta, non significa solo fugare ogni dubbio sulla correttezza dell’iter amministrativo, ma anche garantire  che l’opera non è fonte di sprechi: non è, quindi, una questione di forma, è soprattutto una questione di sostanza.                                   

 Leonardo Bonato

martedì 8 novembre 2011

Via Respighi


Secondo Impegno Comune, il problema che si nasconde dietro la vendita dell’ area verde di via Respighi è comunque un problema di etica politica: pur sicuri della trasparenza con cui sono avvenuti i fatti, il nocciolo è che la famiglia dell’ assessore comprerà il terreno citato, bene pubblico del comune messo in vendita, mentre l’ assessore è in carica.

Se tutto fosse avvenuto mentre al governo della città ci fosse stata un’ altra amministrazione non si sarebbe certamente alzato questo polverone.

Non secondario è il fatto che in un consiglio comunale di non molto tempo fa, la minoranza consigliare compatta aveva chiesto di ridiscutere insieme la vendita del patrimonio pubblico decisa dall’ amministrazione, e la richiesta era caduta nel vuoto.

Il tutto non nasconde assolutamente niente di illegale, ma politicamente rappresenta una caduta di stile per l’ assessore che rischia di essere ricordata a lungo dai suoi concittadini.

Forse un passo indietro gli permetterebbe di riacquistare tutta la fiducia e la stima dei suoi concittadini, anche 
quella dei suoi detrattori.

Omar Barbierato

giovedì 3 novembre 2011

Manifestazione "No Coke"

Dopo i referendum su acqua pubblica e nucleare la giornata di sabato ha rappresentato un altro importantissimo passo democratico per la città di Adria!!!

Migliaia di cittadini  hanno manifestato pacificamente per chiedere un futuro diverso per questo territorio che è già uno tra i più inquinati a livello europeo,  e per dire ai politici che non possono e non devono pensare di poter decidere sempre senza ascoltare la volontà di chi abita il territorio.

Tutto è stato meraviglioso, nonostante molti abbiano cercato di seminare un clima di paura e di insicurezza, al limite del procurato allarme.

Le persone però non sono stupide e hanno  capito che non bisogna mai avere paura della democrazia: sabato ad adria ha vinto la partecipazione democratica!!!!!

Il movimento Impegno Comune dopo i referendum e la raccolta firme contro il “porcellum” ha dato il proprio contributo affinchè tutto fosse organizzato, pensato, e realizzato nel migliore dei modi possibili: è stato un lavoro incredibile, faticoso, che è iniziato ancora quest’ estate e che ha richiesto la partecipazione di associazioni, movimenti, partiti, sindacati e liberi cittadini.

I territori di Adria, Rovigo, Padova e Ferrara in questi mesi hanno avuto modo di essere informati attraverso seminari e conferenze: il pericolo reale del carbone e di scelte politiche scellerate, dovute solo ad interessi economici di pochi, a discapito di salute, occupazione, e sviluppo reale.

Il tutto è stato fatto tramite volontariato e autofinanziamento!!!!

Ne è valsa la pena!!

Impegno Comune ringrazia ancora  tutti per l’ impegno: questa è la politica vera, la politica bella, quella che propone soluzioni per l’ occupazione e la salute di tutti noi, per uno sviluppo serio e vero del territorio, che non si occupi solo di interessi personali o di pochi, a discapito della comunità intera.

Omar Barbierato