Ho avuto già modo, in passato, di manifestare le mie perplessità sul ponte ciclo-pedonale in costruzione presso Punta Canareggio. Perplessità sulla sua collocazione e sulle sue caratteristiche costruttive in relazione al vicinissimo ponte stradale e alla significativa diversità di quota tra le due sponde collegate. Perplessità sulla sua necessità e utilità, visto che la sua funzione meglio sarebbe stata assolta dall’allargamento del ponte esistente con il contestuale e immediato intervento di manutenzione e ammodernamento che, invece, in futuro, graverà ulteriormente sulle casse comunali.
Speravo di essere smentito da una rapida conclusione dei lavori del ponte e, soprattutto, dalla rapidissima realizzazione di una pista ciclabile che, in qualche modo, ne giustificasse la presenza.
Invece le mie perplessità sono aumentate perché non solo della pista ciclabile dopo mesi dall’inizio dei lavori non c’è traccia, ma l’opera, nonostante le pressanti scadenze, è ben lontana dall’essere compiuta e sui giornali si sono lette notizie allarmanti circa errori nei calcoli. Per questo ho inoltrato richiesta di accesso agli atti ed ho visionato i documenti progettuali redatti in seguito all’incarico conferito dal Comune di Adria ad un agronomo in qualità di rappresentante di una società.
Verificate alcune diversità tra le opere previste e quelle realizzate, senza trovare calcoli o disegni di variante, e visto che i tempi di realizzazione delle opere sono stati abbondantemente superati, ritengo opportuno che, per fare chiarezza, l’amministrazione comunale risponda ad alcune domande.
Perché vi è stata una lunga interruzione dei lavori e perché si sono dovuti realizzare nuovi interventi in relazione alle opere di fondazione e di appoggio? C’è stata sospensione ufficiale dei lavori e quanto tempo utile è rimasto per ultimarli? Perché si sono resi necessari questi nuovi interventi? Sono stati oggetto di variante? La variante è stata presentata e approvata prima dell’effettiva realizzazione delle opere variate? Le cause delle variazioni a che cosa e/o a chi sono imputabili? Ma soprattutto: ciò che ha indotto a optare per queste variazioni è stato un evento imprevisto o imprevedibile? I costi sono lievitati o lieviteranno? L’importo da liquidare all’impresa corrisponderà a quello di contratto ovvero a € 189.745,92 o subirà aumenti, così come qualcuno dice ad Adria, di oltre 80.000,00 euro? Per compensare l’aumento del costo dei lavori di fondazioni e appoggi verranno tagliate o ridotte quantitativamente o qualitativamente altre opere all’interno dello stesso lavoro o di altri lavori? Saranno penalizzati i lavori per le piste ciclabili? Qual è l’effettiva percentuale delle variazioni rispetto all’opera nel suo complesso?
Rispondere a queste domande, per sindaco e giunta, non significa solo fugare ogni dubbio sulla correttezza dell’iter amministrativo, ma anche garantire che l’opera non è fonte di sprechi: non è, quindi, una questione di forma, è soprattutto una questione di sostanza.
Leonardo Bonato