Giovedì 16 Febbraio, presso la sala civica di Cavanella Po, si è tenuto l’ incontro pubblico nel quale la giunta e responsabili tecnici della società SIE hanno presentato il progetto di una centrale a biomasse funzionante con i gusci delle noci di cocco di palma.
Dopo i primi interventi dei rappresentanti della giunta e del presidente degli industriali di Rovigo è iniziata la relazione tecnica vera e propria.
Il movimento Impegno Comune sente il dovere di sottolineare gli aspetti negativi del progetto in questione e della serata.
Secondo noi il dato di partenza per l’ amministrazione comunale di fronte a queste proposte imprenditoriali deve essere l’ analisi dello stato dell’ arte del nostro territorio, che purtroppo per la qualità dell’ aria è già oggi una delle zone più inquinate d’ Europa.
Per questo motivo lanciamo un appello accorato al sindaco e alla giunta di cercare le sedi appropriate e partner all’ interno della conferenza dei sindaci, per chiedere un progetto energetico regionale che tenga conto dell’ effettivo fabbisogno energetico e della salute dei cittadini.
Progetti simili a quello di Cavanella infatti, stanno proliferando non solo nel nostro comune ma anche in quelli limitrofi, indipendentemente dal colore politico dell’ amministrazione, in quanto le norme vigenti assicurano vantaggiosi incentivi statali che spiegano gli investimenti proposti. Si parla molto di specificità del Polesine nel Consiglio Regionale in questi giorni, quando il grado d’ inquinamento dovrebbe essere tenuto in considerazione come una nostra dolorosa e grave caratteristica per chi si ammala alle vie respiratorie, e dal punto di vista economico, per il sistema sanitario e previdenziale).
I relatori dell’ impresa hanno ammesso che l’ operazione descritta si sostiene economicamente essenzialmente sui sopra citati incentivi statali previsti (i soldi vengono trattenuti dalle nostre bollette energetiche) in quanto il costo della materia prima, il trasporto ( 25 giorni circa di viaggio su navi container, più i viaggi su tir o bettoline in Indonesia e in Italia) non sono giustificati dal bassissimo rendimento energetico dell’ impianto ( inferiore al 20 %).
Molte lacune sono emerse sia dalla relazione tecnica che da quella dell’ assessore all’ energia del Comune di Adria, Panetto, che per giustificare a suo avviso la necessità di impianti come questo si è dimenticato, fogli alla mano, di dire che la potenza energetica disponibile in Italia è molto maggiore rispetto al fabbisogno nazionale, e che esistono precise giustificazioni di ordine economico all’ energia acquistata all’ estero, ad esempio dalla Francia.
Gli stessi tecnici a domande precise dei presenti, cittadini e rappresentanti di IDV, PD, 5 Stelle e Impegno Comune, hanno dovuto rettificare più volte la valutazione di incidenza ambientale presentata in Regione. Nella parte finale della stessa ad esempio sia sui dati relativi all’ inquinamento acustico che a quello dell’ aria, avevano scritto che << sembrano accettabili….>> ( a chi? come?); la certificazione della materia prima avverrà esclusivamente all’ atto della partenza dall’ Indonesia, e non come erroneamente scritto, all’ arrivo alla dogana di Ravenna; non è chiaro il numero, i tempi e il tipo di posti di lavoro che si vogliono realizzare nelle 4 fasi progettuali previste, con il rischio di non vedere realizzarsi le 35 nuove assunzioni sbandierate a mezzo stampa qualche settimana fa dalla nostra amministrazione; non è stato negato il fatto che in un prossimo futuro la centrale potrebbe essere usata ad esempio come inceneritore data la tecnologia a griglia utilizzata; non si è tenuto assolutamente conto della CO2 prodotta dal viaggio infinito che la materia prima deve fare per arrivare a destinazione.
Per tutti questi motivi Impegno Comune chiede all’ amministrazione comunale di tornare sui propri passi, e di studiare insieme all’ opposizione consigliare e alla cittadinanza, alternative per attirare investimenti idonei alle nostre specificità che tengano conto seriamente dell’ esigenza ineludibile di salute e lavoro che il nostro territorio grida a gran voce. Il nervosismo che in alcuni momenti ha reso l’ incontro poco comprensibile per i presenti secondo noi si è manifestato in primis per la mancata condivisione da parte dell’ amministrazione, che ha chiamato la comunità solo al passo finale della presentazione tecnica, quando sarebbe stato doveroso organizzare per tempo un consiglio comunale aperto sull’ opportunità, e poi per ragioni tecniche comunque importanti in un tale contesto: la mancanza di un moderatore che sapesse dare i tempi degli interventi e chiudere inutili polemiche tra i presenti in sala, e un adeguato sistema d’ amplificazione (un microfono).
Omar Barbierato