Ad Adria negli ultimi tempi sembra ritornata la voglia di coesione accompagnata anche dalla rinnovata capacità di coinvolgere, su temi importanti, rappresentanze politiche di un territorio più vasto. Lo abbiamo visto nella presa di posizione in difesa della sede distaccata del Tribunale. Lo abbiamo visto prima ancora nella definizione della annosa questione cavalcaferrovia-circonvallazione. Lo abbiamo visto anche nel parere finalmente contrario espresso verso il “trattamento fanghi” di Bottrighe, i cui rischi erano stati denunciati pubblicamente per primi da noi di “Impegno Comune” in un comizio in campagna elettorale.
E proprio durante la campagna elettorale, negli incontri e nei confronti pubblici che si sono tenuti, l’atteggiamento verso la centrale a carbone da parte delle forze politiche era diffusamente tiepido se non apertamente contrario. Giustamente, perché se per il territorio polesano il carbone rappresenta una risposta sbagliata, miope e di retroguardia rispetto alle sacrosante aspettative di lavoro e benessere, per Adria rappresenta un danno: la nostra città, intesa come territorio e cittadinanza, avrà tanto da perdere mentre a guadagnarci saranno in pochissimi, forse.
Allora lancio un appello a tutti gli altri candidati sindaci, ai consiglieri comunali, ai responsabili di partito perché si esprimano ed esplicitamente sostengano l’impegno per fermare il carbone delle molte associazioni e dei tanti cittadini che da più parti d’Italia giungeranno sabato ad Adria per sfilare pacificamente a partire dalle 14.00. Anche sul carbone, quindi, si dimostri coesione e si faccia assumere alla città un ruolo guida.
Lancio un appello soprattutto a Massimo Barbujani che ha avuto modo di esprimere la sua contrarietà, come uomo, alla centrale a carbone, difendendola, però, inspiegabilmente, come sindaco.
Risolva questa strana dissociazione e partecipi anche lui, con tutti noi alla manifestazione del 29 ottobre! Gliene saremo grati come cittadini adriesi, oltre che come appartenenti al genere umano.
Leonardo Bonato