martedì 31 gennaio 2012

Quali le vere ragioni?

Caro assessore Maltarello, presupponendo che abbia nuovamente risposto a nome del sindaco e della giunta le diciamo francamente che ci sembrava più chiara la  sua prima risposta rispetto a quella data recentemente all’ interrogazione di Rosa Barzan, che ha appoggiato i dubbi da noi sollevati sulla mancata costituzione del Comune di Adria come parte civile al processo contro Enel per i possibili disturbi alle vie respiratorie per i minori di 14 anni.

In quella risposta esprimeva dubbi territoriali, riguardo la distanza dalla centrale di Polesine Camerini (“al limite” definiva la posizione territoriale del nostro Comune), e temporali, riferendosi alla raccolta dei dati epidemiologici necessari.

Ora invece risponde parlando dei costi...., e qui secondo noi la cosa diventa ancora più grave, se possibile.
Speravamo che la rendita ottenuta dalla vendita delle aree verdi potesse essere investita a salvaguardia della comunità, visto il sacrificio richiesto ai cittadini, nel privarsi di un bene comune.

Sotto gli occhi di tutti però ci sono i risultati di come sono state “concretamente” spese le risorse del nostro comune: 50 mila euro per il rifacimento dell’ atrio comunale (all’ interno del quale, presupponiamo, potranno curarsi i soggetti asmatici) o la copertura dei costi aggiuntivi del ponte ciclo pedonale (visto che la regione per l’opera in questione copriva una cifra pari a 170 mila euro circa, insufficiente a coprire le spesa complessiva finale ).

Pensiamo che la difesa della nostra salute dovesse avere naturalmente la precedenza su tutto questo.


Omar Barbierato

lunedì 30 gennaio 2012

Appello al sindaco e alla minoranza

Dopo il consiglio comunale del 24 Gennaio, Impegno Comune rivolge un appello al sindaco Massimo Barbujani, e alla minoranza consigliare.

Conoscendo la passione e la volontà di Massimo, chiediamo al nostro sindaco di cercare le responsabilità degli errori progettuali del ponte ciclopedonale che hanno portato ad uno spreco superiore agli 80 mila euro “concreto”, che non deve assolutamente ricadere sulla nostra comunità.

Salutiamo con ottimismo l’atteggiamento di tutta la minoranza consigliare che ha saputo dar voce ai dubbi dei cittadini, che noi avevamo sottolineato per primi il 28 novembre 2011 tramite la ricerca accurata dell’ ingegnere Leonardo Bonato sull’ iter progettuale e burocratico della realizzazione del ponte, e che si può rileggere ora nel blog . 

Ringraziamo Rosa Barzan per aver raccolto il nostro appello sulla mancata costituzione dell’ amministrazione comunale come parte civile nel processo ad Enel, per l’ assenza di adeguamenti nella centrale di Polesine Camerini che hanno causato danni respiratori ai minori di 14 anni. 

L’ atteggiamento che chiediamo al consiglio comunale intero è quello dunque di continuare a porre l’ attenzione sulle spese e sui possibili sprechi, costruendo un’ azione concreta e condivisa per il bene dei cittadini, come abbiamo sottolineato nell’ articolo del 22 gennaio in risposta alle riflessioni pubbliche del nostro primo cittadino. 

Nel caso del ponte Canareggio chiediamo alla minoranza, nel caso che l’ amministrazione decida di non accertare le responsabilità degli errori commessi, di rivolgersi alla Corte dei Conti per danno erariale, perchè in un momento di difficoltà estrema per tutta la società non possiamo permetterci un danno economico così grave.

Omar Barbierato

martedì 24 gennaio 2012

Immigrazione

I dati diffusi dal Viminale in questi anni sono la dimostrazione del fallimento della legge Bossi Fini e del reato di immigrazione clandestina, una norma irragionevole che si è sovrapposta a quella già esistente delle espulsioni per criminalizzare  la mera condizione di irregolarità di uno straniero.

L’ ignoranza e la violenza xenofoba di questo centro destra e la colpevole assenza del centro sinistra hanno creato un cancro culturale in questi ultimi dieci anni che ha impedito la costruzione di un modello di nazione multietnica .

I termini integrazione, convivenza, clandestini, immigrati irregolari hanno inesorabilmente corrotto i nostri pensieri, il nostro modo di vedere le cose, diventando luoghi comuni, banali offese dell’ umana verità.

Lo stato e la politica hanno un dovere a cui non possono sottrarsi, che è quello di amministrare e legiferare tenendo conto delle esigenze delle persone, che non sono esclusivamente quelle primarie della salute, del lavoro, della casa, dell’ istruzione e dell’ ambiente, ma anche quelle della religione, delle relazioni umani e della cultura.

Molte organizzazioni di volontariato in Italia ogni giorno, con umiltà e dedizione, fanno tutto questo in silenzio, sapendo che il futuro della nostra società parte proprio da queste azioni, dal confronto, dal dialogo e dallo scambio.

Anche ad Adria ci sono associazioni che, ormai da diversi anni, hanno creato iniziative e attività in campo interculturale che sono tra le esperienze più belle e importanti della nostra comunità. Ci sono volontari che si occupano dei ragazzi immigrati, gruppi di volontariato o legati alle parrocchie che forniscono vestiario e alimenti a famiglie bisognose sia italiane sia straniere, o sostengono le donne che sono in difficoltà, per condizioni economiche disagiate, nel portare a termine una gravidanza o nell’allevamento dei neonati.

E’ stata organizzata anche qualche attività, ancora in modo limitato, per far conoscere le diverse culture e ricordare la cultura di provenienza degli immigrati che rappresenta per loro e per noi tutti un arricchimento unico ed eccezionale, un bagaglio di esperienze che potrà servire a questi cittadini per costruire una società multietnica capace di affrontare i problemi della nostra nazione.

Il nostro augurio è che l’ attuale amministrazione, e quelle che verranno, sappiano aiutare e valorizzare esperienze come queste, che fanno un lavoro importantissimo e fondamentale e che spesso in questo suppliscono i doveri costituzionali dello stato italiano.

Omar Barbierato

lunedì 23 gennaio 2012

Risposta al Sindaco

Rispondo alle “riflessioni di Bobo” (questo era il titolo dell’articolo su Edicola 5), dichiarando la mia disponibilità a collaborare gratuitamente, mettendo a disposizione le mie competenze di ingegnere perché possa riprendere l’iter del PAT, quel percorso di pianificazione urbanistica che il Comune di Adria, per rilanciarsi, deve completare celermente anche attraverso la regolarizzazione della posizione lavorativa di quel bravo dipendente che è stato lasciato a casa ormai da qualche settimana. 

Ciò non mi impedisce di rilevare  la singolarità della richiesta del Sindaco Barbujani (quella di fornire prestazioni professionali gratuite) indirizzata al sottoscritto che, è bene ricordarlo, non ha ruoli pubblici retribuiti, così come mi sorprende che egli non abbia voluto rispondere alle altre questioni sollevate nel mio recente articolo “la crisi si combatte con la partecipazione”.  

Mi auguro e mi attendo, almeno, che questa mia disponibilità, stavolta non silenziosa come in altri casi ma forzatamente dichiarata, sia ben accetta e sia di utile stimolo.  Ricordo, infatti, che non sarebbe la prima volta che un ente pubblico locale si avvale della mia collaborazione senza sostenere oneri, così come non è raro che la mia attività professionale agevoli le iniziative di associazioni e gruppi che operano nel nostro territorio, mentre non voglio soffermarmi sull’impegno profuso da membri della mia famiglia in azioni di volontariato autentico a favore della comunità, dove non ci sono stipendi e rimborsi da ricevere o interessi di categoria di difendere, ma solo tempo da dare, e a proprie spese.

Ecco, è proprio questo spirito di volontariato che i cittadini chiedono, non la solita difesa d’ufficio di una  “politica” che è fatalmente costosissima, forse anche per pagare campagne elettorali sfarzose, autentici investimenti pubblicitari. L’impegno politico, infatti, non può essere assimilato e ridotto a un’attività retribuita, se si vuole che i partiti non siano più visti come uffici di collocamento impropri. A questo proposito voglio ricordare che la proposta della riduzione delle indennità come  presupposto  per la riconciliazione tra l’opinione pubblica  e una classe politica concretamente disposta a riscoprire sobrietà e genuinità non è una novità per noi di Impegno Comune: è stato uno dei punti fondamentali del nostro programma elettorale  tanto che la nostra lista aveva subordinato l’apparentamento con le altre liste del centrosinistra alla condivisione di questa nostra idea.

Caro Sindaco, per me la prospettiva  non era quella (da Lei rappresentata) di rinunciare al reddito da lavoro autonomo o a quello di dipendente pubblico, i due redditi su cui può contare la mia famiglia (così come anche la Sua, del resto). Si trattava di rinunciare ( e di far rinunciare) a gravare sul bilancio comunale con le indennità di carica, liberando risorse a favore delle famiglie in difficoltà o, ad esempio, per garantire le dotazioni minime alle scuole o alla biblioteca comunale. E’ semplicemente questo che oggi Le chiedo ( mi rifiuto infatti di seguire il Suo ragionamento che mi porterebbe a domandarLe a maggior ragione  di fornire gratuitamente calzature ai dipendenti comunali) , invitandola contemporaneamente a ricordare che fino a qualche anno fa ad Adria alcune “cariche” non erano retribuite e tutto funzionava regolarmente. Respingo fortemente, quindi, il tentativo di far passare la mia proposta come l’idea irrealizzabile di un moralista. Azioni fondate sul principio di gratuità come quelle suggerite da me e da “Impegno Comune” si stanno già mettendo in atto da tempo in comuni governati dal centrosinistra così come dal centrodestra. 

Sono sinceramente convinto, signor Sindaco, che già Lei faccia, a sue spese,  telefonate per il comune; ne faccia qualcuna in più per contattare amministrazioni a lei politicamente vicine, le quali hanno già scelto di tagliare le indennità proprie e quelle dei c.d.a. da loro espressi. Forse meglio di me sapranno  persuaderla della necessità, soprattutto in questo periodo, di esempi di austerità e risparmio.            

Leonardo Bonato

mercoledì 18 gennaio 2012

Sempre troppo tardi

Abbiamo appreso con stupore della mancata costituzione del comune di Adria come parte civile nel processo ad enel iniziato la scorsa settimana.

Il processo in questione riguarda le conseguenze nocive alle vie respiratorie per i più giovani (minori fino ai 14 anni) e all’ ambiente dovute alla mancanza di adeguamento della centrale di Polesine Camerini dettata dall’ articolo 30 del parco del Delta.

Pensiamo che il sindaco dovrebbe motivare pubblicamente le ragioni di questa decisione, in quanto la salute dei propri cittadini deve essere la prima preoccupazione di un’ amministrazione.

La difesa del territorio, della salute e del lavoro nel Polesine, che in questi mesi ha visto l’ impegno di tantissime persone nella realizzazione di diverse iniziative tra cui la bellissima manifestazione del 29 Ottobre ad Adria, è la prova non ideologica che i cittadini chiedono alla politica, a tutti i livelli, di pensare e progettare azioni che tengano conto dell’ eccezionalità del nostro ambiente, unico in Europa per le sue caratteristiche.


Omar Barbierato

giovedì 12 gennaio 2012

Cara Lega ti scrivo

La lega interviene per difendere il proprio assessore e la giunta Barbujani con uno strano  e incomprensibile concetto: “più ti criticano meglio è”.

E’ veramente paradossale, ma forse non così tanto, se pensiamo al comportamento dello stesso partito a livello nazionale: con gli slogan “paroni a casa nostra” e “Roma ladrona” si sono sistemati comodamente a Roma per 17 anni, indicando consiglieri regionali secondo il nepotismo del capo (sarà forse un’ antica usanza padana?), investendo fondi pubblici in Tanzania mentre i semplici sostenitori fanno fatica a tenere aperti i circoli nel territorio con le proprie forze, votando o meno l’ arresto di un possibile camorrista a seconda delle proprie convenienze politiche, disconoscendo le tasse da loro stessi ideate (chiedete a Calderoli se si ricorda dell’ imu).

Probabilmente il sindaco Barbujani farebbe meglio a fidarsi di più delle nostre critiche piuttosto che delle difese di un partito che comunque da il proprio appoggio in base alle direttive ricevute dal proprio livello regionale e nazionale.

Tutto questo ad Adria ha trasformato la politica in una sorta di “tifo”: con me o contro di me, prendendo decisioni col motto  del “ghe pensi mi”, che sappiamo bene come ha ridotto la nostra povera Italia.

Non può essere questo lo spirito di un amministrazione che ha il dovere di spiegare le proprie linee programmatiche innanzitutto, come giustamente ricordato dal movimento “5 stelle”, e di rispondere con serietà, prontezza e chiarezza alle domande poste sia dai partiti che dai semplici cittadini.

Il ruolo pubblico è un ruolo di servizio e non di “padronato”. Le tragicommedie dei due assessori che in un caso sbottano in un “andate in procura o non rompete” e nell’ altro lanciano messaggi politici dal pulpito di una chiesa, sono inaccettabili per una amministrazione seria, e meriterebbero le dimissioni immediate dei due assessori coinvolti, come persone inadeguate al ruolo che ricoprono.

Un ultima riflessione sul fatto che il mancato controllo sui progetti di piazza Oberdan e sul ponte ciclopedonale ha portato ad uno spreco dei fondi regionali, che sono sempre soldi pubblici, di noi cittadini; inoltre la realizzazione dell’ atrio comunale, quando la priorità era la sistemazione del piano mansardato, ha comportato l’ uso anche di fondi comunali, per un ammontare di 50 mila euro, oltre ai 100 mila euro provenienti da fondi regionali.

Omar Barbierato

Ascensore questura

Sono passati solo pochi giorni dalla nostra segnalazione di un guasto all’ ascensore della questura di Adria, e abbiamo ricevuto oggi stesso la segnalazione che il guasto è stato risolto; di questo vorremmo ringraziare il prefetto Romilda Tafuri, perchè servono anche questi piccoli grandi gesti per far sentire la vicinanza dello stato alle forze dell’ ordine.

Diamo quindi tutta la nostra disponibilità a cercare di sensibilizzare l’ opinione pubblica su quelli che sono i problemi che affrontano ogni giorno polizia, carabinieri e guardia di finanza, e che rendono difficile il loro ruolo di aiuto, controllo e prevenzione, senza il quale troveremmo difficili situazioni sociali.

Omar Barbierato

lunedì 9 gennaio 2012

LA CRISI SI COMBATTE CON LA PARTECIPAZIONE

La crisi economica, che dopo essere stata a lungo negata dal governo Pdl – Lega,  pervade ormai da qualche mese la vita degli italiani, si concretizza di volta in volta drammaticamente attraverso i rincari, l’incertezza del lavoro, i difficili rapporti con le banche e con le pubbliche amministrazioni, colpendo per la sua ampiezza e intensità non solo le famiglie, ma anche le comunità da esse composte ovvero lo stesso  tessuto sociale dei comuni, delle città.

Adria, in particolare, rischia di vedere aggravata la già critica situazione occupazionale dei giovani, mentre è costantemente minacciato il suo ruolo di città di servizi quale polo di riferimento del terziario per un territorio più vasto.

Il generale clima di incertezza è alimentato anche dalla sensazione che come cittadini non potremo essere protagonisti del nostro rilancio, sia nazionale che locale, se non per i sacrifici che ci vengono imposti. Ma non è così, perché ognuno di noi deve sentirsi coinvolto in questa impresa e almeno un paio di cose certamente tutti le possiamo fare.

Intanto dobbiamo vigilare ed esigere che i sacrifici siano equamente distribuiti, che chi ci rappresenta sia degno del compito che gli è stato affidato e sia pronto a dare per primo l’esempio, abbandonando ogni forma di vergognosa melina, ridicola quanto bipartisan, sulle riduzioni delle indennità e dei vitalizi non solo dei parlamentari, ma anche delle schiere dei consiglieri che siedono in regione e nei più svariati enti.

Anche in provincia di Rovigo devono arrivare  i tagli al numero e ai compensi percepiti dai membri dei diversi consigli di amministrazione  di nomina pubblica, mentre ad Adria ci aspettiamo che Sindaco, Assessori, Presidente del Consiglio Comunale, Consiglieri della Casa di Riposo e Presidente dell’A.I.A. si  riducano drasticamente  gli emolumenti percepiti, orientando il denaro pubblico verso iniziative a sostegno della comunità.

Il denaro pubblico e la sua spesa: ecco un altro punto su cui dobbiamo sentirci impegnati a vigilare e a proporre. I soldi pubblici sono di tutti noi e quando un qualsiasi ente o istituzione spende con superficialità significa che ai cittadini che pagano le tasse è stata sottratta ricchezza senza giustificazione, sprecando risorse che potrebbero essere impiegate là dove effettivamente servono.

L’esempio negativo più evidente, nella nostra zona, è l’allestimento “artistico” all’interno della rotatoria all’ingresso di Rovigo: opera inutile, forse dannosa, sicuramente brutta, cha ha assorbito parecchie decine di migliaia di euro  da diversi enti pubblici, a vari livelli. Non c’era modo migliore per spendere quei soldi per la viabilità del Polesine?

Domande di questo tipo consentono agli amministratori di praticare l’utile esercizio del “rendere conto” se, rispondendo esaurientemente, dimostrano di  capire che la giusta attenzione dei loro amministrati li può aiutare a sbagliare di meno.

Mi auguro lo capisca anche quell’assessore adriese, che  non ha ancora risposto  a tutte le mie domande, ma si preoccupa di sapere se le osservazioni su ponte Canareggio le ho fatte in qualità di ingegnere  o di ex candidato sindaco. Rispondo volentieri: semplicemente in qualità di cittadino. Uno fra i tanti, fra tutti i cittadini adriesi che devono essere coinvolti e resi partecipi per individuare tutto ciò che può essere corretto e migliorato, ovvero i possibili risparmi, le economie, i bisogni, le priorità, gli investimenti veramente necessari per il futuro. Solo così potremo farcela, perché dalla crisi o usciamo tutti insieme o non uscirà nessuno.

Per questi motivi noi di Impegno Comune proponiamo di avviare fin da subito un percorso di partecipazione e condivisione trasparente delle scelte economico-finanziarie   del comune e  raggiungere così  l’obiettivo del “bilancio partecipato”, con gli amministratori che si mettono in ascolto  con umiltà, ricercando e non respingendo i contributi di tutti i cittadini, anche quelli critici. L’apporto di suggerimenti, esperienze e competenze sarebbe una preziosa fonte di conoscenza anche per una pianificazione più ampia delle strategie di rilancio della città perchè sappiamo quanto attuale sia oggi l’insegnamento di Einaudi: conoscere per deliberare.

Adria nell’immediato deve sapere mettere in campo tutta se stessa giocando non solo in difesa sulle questioni USL, Tribunale, Scuole, trasporti, ma anche all’attacco per essere pronta a cogliere, ad esempio, le opportunità dei diversi scenari che si potrebbero aprire con la futura ridefinizione del concetto di “provincia”.

E’ evidente che per questo c’è bisogno di uno sforzo supplementare perché non potremo fare eccessivo affidamento su aiuti esterni, ma solo sulla nostra capacità di programmare. Ma bisogna fare presto.

                            Leonardo Bonato

“Il problema delle camere di sicurezza”

Siamo qui come movimento civico Impegno Comune di Adria a domandare al prefetto  Romilda Tafuri qual è la situazione delle camere di sicurezza nel nostro comune e nella provincia?

Le parole del vice capo della polizia Cirillo, nella sua relazione alla commissione giustizia del senato sul decreto “svuota carceri”, sono preoccupanti. Il decreto in questione prevede che le persone arrestate e processate per direttissima vengano trattenute in apposite stanze di sicurezza invece di essere tradotte in carcere. 

Occorrono dunque delle stanze attrezzate ad hoc, che permettano sia di ospitare le persone in attesa di giudizio garantendo loro il minimo necessario per il sostentamento fisico, il riposo notturno e la cura della persona, che ai tutori dell’ ordine di poter operare con il massimo della sicurezza. Le forze dell’ ordine sono preparate ed organizzate  per vigilare sui fermati?  Esiste il pericolo di togliere personale da altri incarichi vitali, visto il blocco delle assunzioni e i tagli alla spesa pubblica effettuati dal governo Berlusconi e mantenuti dall’ attuale governo Monti? La sicurezza dei cittadini di Adria e del Polesine e il lavoro di polizia, carabinieri, guardia di finanza verranno messi in difficoltà da questo nuovo decreto?

Essendomi recato recentemente presso la questura di adria ho inoltre notato che l’ ascensore è guasto; come può una persona impossibilitata a salire i gradini  accedere al primo piano; non rappresenta questo un problema per il personale della Polizia di Adria, al fine di offrire il miglior servizio alla propria comunità?


Omar Barbierat

Atrio Comunale

Abbiamo letto sui quotidiani che l’ amministrazione ci ha fatto un regalo di natale: il nuovo atrio comunale. Strano regalo, fatto con i nostri soldi, 150 mila euro di soldi pubblici, di cui 50 mila del nostro comune.

Ne avevamo bisogno? Le famiglie adriesi che non arrivano a fine mese, che non riescono a pagare l’ affitto o il mutuo potranno gioire di questo “regalo”? L’ ingresso per le sedie a rotelle era già presente nell’ altro accesso alla casa comunale, e l’ atrio precedente non rappresentava sicuramente un emergenza paragonabile a quella sociale di questi giorni e dei prossimi soprattutto. 

In questo periodo di festa inoltre l’ assessore Federico Simoni, stanco delle nostre domande continue ci ha anche educatamente intimato su un social network letto da centinaia di persone di <<andare in procura se c’è qualcosa che non va, o non rompere>>, riferendosi alla vicenda del ponte ciclo pedonale sollevata dal nostro gruppo “Impegno Comune”,  che ha portato ad un interrogazione da parte di sel-idv in sede di consigliare. 

L’ assessore probabilmente ci ha mostrato il suo modo di intendere la politica: i cittadini devono votare e poi stare zitti, forse il nostro assessore è nostalgico dell’ olio di ricino? Comunque gli consigliamo di frequentare un corso di buone maniere e di procurarsi molta camomilla, perchè non sarà certo con delle minacce che ci metterà a tacere. 

Se le persone hanno la possibilità di rileggere i nostri interventi sui blog e sui giornali avranno modo di vedere chiaramente che i nostri interventi sono sempre a favore dei cittadini, e non si arrogano mai di lanciare verità distorte quanto invece di porre precise domande e quesiti sulle decisioni dell’ attuale amministrazione, e sull’ iter delle opere. 

Continuiamo infatti a rilevare, ai nostri occhi, l’ assoluta mancanza di progettualità di questa giunta su tutti i campi: lavoro, sociale, scuole, opere pubbliche, e di questo siamo molto preoccupati.

Omar Barbierato