lunedì 17 dicembre 2012
venerdì 14 dicembre 2012
IMU, IMU, IMU....
Sono giorni ormai che non si parla d'altro
perché ormai siamo giunti al capolinea e i soldi da tirar fuori sono tanti.
Pure il parlamentare Brunetta dice di non aver denaro per
pagare l'IMU e chiede un prestito in banca!!!!!!! Mi vien da pensare: "Ma
quante case ha?" E anche: "Sapendo della scadenza IMU, non poteva
fare nei mesi passati un po' di sacrifici?"
Sicuramente molti italiani e anche molti nostri concittadini
hanno stretto la cinghia in questi mesi per poter pagare la seconda rata
dell'IMU, anche se molti dicono che non la pagheranno, non tanto perché non è
dovuta, ma proprio perché i soldi non ci sono perché già impegnati a saldare
bollette di luce, acqua e gas.
Ben venga l'aiuto da parte dell'amministrazione comunale di aver messo a disposizione 20 mila euro quale contributo alle famiglie in difficoltà, ma anziché dare il contributo dopo aver dimostrato di essere in regola con i pagamenti dell'imposta anche del 2012, non era possibile applicare delle agevolazioni quali ad esempio aliquota più bassa in base all'ISEE, prima del pagamento al fine di non sborsare soldi che in realtà non ci sono?
Il contributo, inoltre, non poteva riguardare anche l'IMU calcolata su immobili utilizzati come bene strumentale sia essa attività commerciale che artigianale, vista la continua chiusura di esercizi per crisi dovuta anche per l'elevata pressione fiscale?
Wilma Moda (Impegno Comune)
mercoledì 12 dicembre 2012
I SOLDI BISOGNA SPENDERLI BENE
Stiamo osservando (un po’
increduli) in questo ultimo periodo ad un susseguirsi di progetti e di proclami
in materia di lavori pubblici da parte dell’amministrazione comunale che ci
lascia alquanto perplessi.
Abbiamo appena assistito alla sentenza
sulla gara del calore che ha visto l’amministrazione comunale uscire sconfitta
e la città umiliata da un certo sistema
di gestire la cosa pubblica, e subito ci si presta a illustrare opere che la
collettività fatica a riconoscere “di utilità pubblica” come il rifacimento di Strada Granda.
Se davvero ci sono fondi
extra da poter sfruttare sarebbe oggi
più opportuno recuperare il corso così
com’è, semplicemente adeguando la pavimentazione, riparando i marciapiedi
ammalorati e dirottare invece i soldi principalmente dove davvero ce n’è bisogno.
Ci sono strade in condizioni
pessime, aree abbandonate e degradate, spazi pubblici da riqualificare. In che
stato sono poi le scuole comunali? La
situazione fognaria così inadeguata in alcune zone della città è soltanto a
carico della società che gestisce il servizio o l’amministrazione può
intervenire per contribuire a risolvere
i problemi che sorgono ad ogni acquazzone ?
Perché poi non pensare a orientare la spesa sulla realizzazione di piste
ciclabili, magari da collegarsi
con altre già presenti e funzionali, particolarmente in direzione della
sinistra Po? E perché non pensare a dei concorsi dove vince il progetto più bello ed economicamente più sostenibile, magari riservandolo agli under 35/40 e locali, così
da poter far crescere “menti” nuove e nuove professionalità?
Ci troviamo di fronte a delle scelte di tipo strategico. Per questo
dobbiamo pensare oggi più che mai, in carenza di risorse, all’utilità sociale delle
opere che sono da realizzare. Non si possono spendere centinaia di migliaia di
euro per rifare duecento metri di strada
che non ha bisogno di radicali interventi e trascurare autentiche emergenze!
Serve piuttosto un impegno da parte
dell’amministrazione che si concentri maggiormente
per creare le condizioni affinchè la gente investa ad Adria. C’è bisogno di
un’amministrazione lungimirante, che si occupi
meno delle apparenze e più della sostanza . C’è bisogno di
un’amministrazione.
Nicola Montani
Impegno Comune
lunedì 10 dicembre 2012
LA LEZIONE DEL VESCOVO: UNA POLITICA PER IL BENE COMUNE
“Il politico deve avere la capacità di distinguere il bene
dal male e servire la giustizia e la pace”.
E’ questa la tematica svolta in modo chiaro e puntuale da
Mons. Lucio Soravito De Franceschi nella recente conferenza organizzata
dall’Azione Cattolica della Cattedrale aperta a tutti.
Il Vescovo ha esordito affermando che ogni scelta personale
ha sempre una valenza politica, ribadendo, quindi, l’urgenza di una educazione
all’impegno politico e sociale.
La politica, ha proseguito, deve avere come scopo
prioritario l’impegno per la giustizia, creando, così, le condizioni di fondo
per la pace.
Con piacere e orgoglio, come esponente di Impegno Comune mi
sono riconosciuta nei vari richiami che il Vescovo ha rivolto all’assemblea:
l’impegno per il bene comune offerto con competenza ed efficienza, la sobrietà
e lo spirito di servizio, l’importanza del lavoro e della solidarietà, la
legalità e la moralità, la difesa dei più deboli, l’integrazione dei migranti.
Ricordo, infatti, che Impegno Comune è nato affermando
proprio questi stessi valori oltre che
la fondamentale importanza della “gratuità e temporaneità in politica”.
La conferenza è stata seguita attentamente da un buon numero
di persone. Peccato fossero pochi i nostri politici locali che, evidentemente,
preferiscono in genere farsi vedere in campagna elettorale, magari
esibendo la loro presenza durante le
funzioni religiose. Eppure ci sarebbe bisogno che tutte le forze politiche si
sentissero interpellate da quelle parole
per poi riflettere seriamente sui richiami del vescovo.
Oriana Trombin
Impegno Comune
giovedì 6 dicembre 2012
ATTENZIONE ALLE MODALITA’ DI INTERVENTO NEL CENTRO STORICO
Tralascio le considerazioni sulla
necessità di ripavimentare il corso perché è decisamente indecifrabile la scala
delle priorità del l’Amministrazione Comunale adriese. Mi limito ad osservare
che è la stessa amministrazione che in passato aveva descritto come
fondamentalmente necessari il nuovo
ingresso del municipio e il ponte ciclopedonale, mentre oggi la dubbia effettiva
utilità di quelle opere e la certezza delle centinaia di migliaia di Euro spesi sono lì a dimostrare l’inefficacia delle
scelte fatte.
C’è, però, un’altra questione sulla quale vale la pena
soffermarsi, un tema che meriterebbe una riflessione approfondita, culturale
prima ancora che politica: si tratta delle modalità di intervento sugli spazi
pubblici del centro, perché il rischio è quello di modificare in modo
irreversibile il paesaggio urbano cancellandone il “vissuto” e la memoria.
Noi cittadini
adriesi siamo consapevoli che il nostro centro storico non è assimilabile agli
altri centri del Delta di più recente formazione, per i quali tutto ciò che è
“nuovo” è “bello” e infatti spesso ci rammarichiamo, guardando qualche foto
datata di Adria, nello scoprire che la perdita di alcuni elementi autentici ne
ha impoverito l’immagine. Quella autenticità che si apprezza anche quando
andiamo a visitare altri centri storici deve essere continuamente preservata anche nella nostra città a partire dalle
strade e dalle piazze.
Non ci si può distrarre ne’ si può delegare il controllo
a qualche organismo esterno: è l’intera comunità che, attraverso i propri
rappresentanti, dovrebbe difendere la
propria identità attraverso la conservazione dei caratteri distintivi
dell’ambiente urbano, fondamentale per
non disperdere il senso di appartenenza dei cittadini al proprio territorio,
per non farli sentire estranei nella
propria città.
D’altra parte non si
capisce perché la tutela delle fisionomia
urbana sia richiesta ai privati che intervengono sui propri fabbricati,
ma non all’amministrazione pubblica che
interviene sulla strada o sulla piazza
sulla quale gli stessi fabbricati si affacciano. E se la pavimentazione di una strada, di una
piazza, specie all’interno di una zona pedonale, è una componente fondamentale
di questa fisionomia , lo è ancor più,
per ovvi motivi, quella della “Strada Granda” di Adria. Si punti, quindi, sulla
manutenzione e sull’intervento meno invasivo possibile perché la patina della
storia non è paragonabile al “nuovo a tutti i costi”.
Si valuti bene, quindi, e
non si faccia lo stesso errore che si è fatto con Piazza Oberdan a proposito della quale si coglie l’occasione
per chiedere cosa ne è stato di quel
progetto, prima approvato e poi rinnegato dal Sindaco? E’ stato rimesso nel
cassetto? Ci si è decisi a far realizzare la sola manutenzione della
pavimentazione, così come auspicato dai tanti sottoscrittori la petizione? O
dobbiamo aspettarci qualche sorpresa?
Leonardo Bonato
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