L’attenzione di questi giorni ai tagli dei costi della politica, all’eliminazione dei privilegi e dei doppi incarichi, all’efficienza amministrativa rende orgoglioso chi, ad Adria, ha partecipato all’ultima competizione elettorale promuovendo la lista “Impegno Comune”e sostenendo come candidato sindaco Leonardo Bonato che proprio questi temi, accanto a quello della solidarietà, aveva messo al centro del proprio programma. Ma l’orgoglio di aver indicato in anticipo la strada da seguire con proposte concrete non compensa la delusione di averle viste snobbare dalle altre forze politiche locali che si muovono in una certa direzione solo se obbligati o in ossequio a disposizioni che vengono dall’alto.
Mi riferisco non solo ai partiti tradizionali, che dipendono gerarchicamente dai livelli superiori, ma anche a quelle liste pseudociviche ad essi legate, che dopo aver eluso o dimenticato questioni rilevanti in campagna elettorale hanno dovuto poi affrontarle con una certa dose di ambiguità, lasciando a qualche loro illustre rappresentante il ruolo dell’acrobata cerchiobottista. Impegno Comune ha invece saputo anticipare, ad esempio, un tema scottante come la questione “fanghi” di Bottrighe, dichiarando la contrarietà della lista e tutti noi candidati abbiamo detto da subito un “no” netto alla centrale a carbone. Se è vero che, su quest’ultimo argomento molti sono i contrari all’interno dei partiti ufficialmente favorevoli, perché questi non si fanno sentire e perché non agiscono politicamente in maniera coerente?
Il panorama politico locale, costellato da silenzi, autocensure, sudditanze, conflitti morali di interessi, autoreferenzialità non fa che rafforzare il convincimento della validità dell’esperienza avviata dalla nostra lista, consolidata dall’attività svolta a sostegno dei referendum con un percorso condiviso con altri cittadini e movimenti.
L’abbiamo definita “lista dei cittadini” e senza filtri e pregiudizi continuerà a individuare ciò che più sta a cuore agli adriesi, a partire dal lavoro, argomento anche questo scomparso dalle cronache dopo la campagna elettorale. Abbiamo dimostrato che con pochi mezzi, senza apparati alle spalle, ma godendo della libertà delle idee da mettere in campo in piena autonomia e applicando sempre il principio della consultazione democratica nel prendere le decisioni, si può tornare a fare una buona politica. Soprattutto si può tornare a parlare della “cosa pubblica” direttamente con le persone, dialogando, coinvolgendole su temi importantissimi, ma spesso trascurati come la sanità, ad esempio.
La vitalità che stiamo esprimendo anche in questo periodo estivo con gli interventi di diversi candidati consiglieri e simpatizzanti sui giornali o sui blog è il risultato dello spazio che all’interno di “Impegno Comune” viene lasciato a tutti e della volontà di conservare e promuovere il più possibile lo spirito corale del gruppo.
Per questi motivi la considerazione, il rispetto, l’apprezzamento dell’opinione pubblica è continuato anche dopo le elezioni e molti cittadini, riconoscendoci preparazione, serietà, disponibilità, chiedono di condividere il nostro percorso riscoprendo la voglia di partecipare che purtroppo altri partiti non riescono a garantire.
Oriana Trombin