lunedì 29 agosto 2011

Lista dei cittadini


L’attenzione di questi giorni ai tagli dei costi della politica, all’eliminazione dei privilegi e dei doppi incarichi,  all’efficienza amministrativa rende orgoglioso chi, ad Adria, ha partecipato all’ultima competizione elettorale promuovendo la lista “Impegno Comune”e sostenendo come candidato sindaco Leonardo Bonato che proprio questi temi, accanto a quello della solidarietà, aveva messo al centro del proprio programma. Ma l’orgoglio di aver indicato in anticipo la strada da seguire con proposte concrete non compensa la delusione di averle viste snobbare dalle altre forze politiche locali che si muovono in una certa direzione solo se obbligati o in ossequio a disposizioni che vengono dall’alto. 

Mi riferisco non solo ai partiti tradizionali, che dipendono gerarchicamente  dai livelli superiori, ma anche a quelle  liste pseudociviche ad  essi legate, che dopo aver eluso o dimenticato  questioni rilevanti in campagna elettorale hanno dovuto poi affrontarle con una certa dose di ambiguità, lasciando a qualche loro illustre rappresentante il ruolo dell’acrobata cerchiobottista. Impegno Comune ha invece saputo anticipare, ad esempio, un tema scottante come la questione “fanghi” di Bottrighe, dichiarando la contrarietà della lista e tutti noi candidati  abbiamo detto da subito un “no” netto alla centrale a carbone. Se è vero che, su quest’ultimo argomento molti sono i contrari all’interno dei partiti ufficialmente favorevoli, perché questi non si fanno sentire e perché non agiscono politicamente in maniera coerente?

Il panorama politico locale, costellato da silenzi, autocensure, sudditanze, conflitti morali di interessi, autoreferenzialità non fa che rafforzare il convincimento della validità dell’esperienza avviata dalla nostra lista, consolidata dall’attività svolta a sostegno dei referendum con un percorso condiviso con altri cittadini e movimenti.

L’abbiamo definita “lista dei cittadini” e senza filtri e pregiudizi continuerà a individuare ciò che più sta a cuore agli adriesi, a partire dal lavoro, argomento anche questo scomparso dalle cronache dopo la campagna elettorale. Abbiamo dimostrato che con pochi mezzi, senza apparati alle spalle, ma godendo della libertà delle idee da mettere in campo in piena autonomia  e applicando sempre il principio della consultazione democratica nel prendere le decisioni, si può tornare a fare una buona politica. Soprattutto si può tornare a parlare della “cosa pubblica” direttamente con le persone, dialogando, coinvolgendole su temi importantissimi, ma spesso trascurati come la sanità, ad esempio.

La vitalità che stiamo esprimendo anche in questo periodo estivo con gli interventi di diversi candidati consiglieri e simpatizzanti sui giornali o sui blog è il risultato dello spazio che all’interno di “Impegno Comune” viene lasciato a tutti e della volontà  di conservare e promuovere il più possibile lo spirito corale del gruppo.
Per questi motivi la considerazione, il rispetto, l’apprezzamento dell’opinione pubblica è continuato anche  dopo le elezioni e molti cittadini, riconoscendoci preparazione, serietà, disponibilità,  chiedono di condividere  il nostro percorso riscoprendo la voglia di partecipare  che purtroppo altri partiti non riescono a garantire.

                                                     Oriana Trombin                                                                                                                     

Proposta per le scuole paritarie

In questi mesi abbiamo seguito con attenzione e preoccupazione la discussione sulla situazione delle scuole paritarie del nostro comune. Da più parti si è sottolineato che il problema è la mancanza di fondi pubblici, che costringe le scuole a pensare o realizzare un innalzamento delle rette. L’ eventuale rischio di chiudere questi servizi , sarebbe gravissimo soprattutto per le realtà delle frazioni che rischierebbero così di diventare dei veri e propri dormitori. Noi di Impegno Comune sottolineamo che la mancanza di un servizio pubblico così importante e necessario rappresenta una  grave lacuna e questo nel tempo ha fatto si che le scuole private andassero a fornire la formazione necessaria ai nostri bambini, là dove non si è attivato il servizio pubblico. La nostra proposta all’ amministrazione comunale e alla cittadinanza è quella di costruire un tavolo di discussione al quale possano dare il proprio contributo gratuitamente tutti i rappresentanti della nostra comunità che desiderino dare il proprio contributo al fine di studiare qual’ è la vera situazione delle scuole per l’ infanzia, quali sono i problemi, al fine di ipotizzare tutte le possibili soluzioni, considerando vantaggi e svantaggi delle possibili scelte. Il rischio serio infatti è quello di continuare a mettere delle pezze su una situazione che ha bisogno di assoluta chiarezza e trasparenza, data l’ importanza dell’ argomento per la nostra comunità. Non si può continuare a procrastinare un intervento serio, o cercare soluzioni d' emergenza, altrimenti rischiamo di trovare nel prossimo futuro problemi non più affrontabili dalla comunità.

Omar Barbierato

venerdì 12 agosto 2011

“FINCHE’ SI CONTINUERA’ AD ACCETTARE IL PEGGIO NON SARA’ MAI POSSIBILE AVERE IL MEGLIO”


Pensavamo che la centrale a carbone di Polesine Camerini fosse un dinosauro estinto e seppellito dalle nuove tecnologie oramai di uso comune. Invece con la solita proverbiale“abilità” i politici nostrani vogliono in tutti i modi resuscitarla con la “coperta” oramai logora di “un’occasione di lavoro per il Polesine”.

Ma ci chiediamo, in Polesine c’è bisogno solo di questo lavoro, o abbiamo bisogno di lavoro che sia compatibile con il nostro territorio e che conservi una qualità di vita adeguata a tutti noi e alle generazioni future?

Non c’è solo un tipo di lavoro ci sono altri lavori che il nostro territorio e la nostra vocazione possono offrire, il Parco del delta del Po (che ancora ci si chiede perchè non sia decollato visti  i finanziamenti della Comunità Europea a cui può accedere), é una miniera di posti lavoro insospettabile, e così l’agricoltura, la pesca, il turismo eco sostenibile, ecc. . In questo contesto è molto preoccupante l’atteggiamento dei sindacati che per avere un minimo di consenso rischiano inesorabilmente l’isolamento dal resto della popolazione, che chiede lavoro sì, ma senza dovere pagare un prezzo troppo alto in termini ambientali per soddisfare le esigenze di pochi.

Facciamo nostra una frase letta nei blog dei comitati contro la centrale di Polesine Camerini “Finché si continuerà ad accettare il peggio non  sarà mai possibile avere il meglio”. Questo ecomostro emetterebbe 10 milioni e mezzo di tonnellate di CO2 (la città di Milano ne produce 2,4 milioni per fare le proporzioni) e migliaia di tonnellate di ossidi di zolfo e azoto, polveri sottili e ultra sottili, che avveleneranno l’ambiente la salute e le attività economiche, accettarlo significherebbe una resa umiliante per l’intera area polesana. Il messaggio che chiediamo ai politici di ogni schieramento è quello di dire “basta”! Il Polesine non è più terra di conquista e di confine, la centrale a carbone è obsoleta quindi non va fatta! Guardiamo al futuro, alla ricerca, alla green economy, che in altre aree italiane ed europee hanno creato decine di migliaia di posti di lavoro.


                                                                                        Impegno Comune  

giovedì 4 agosto 2011

L’attenzione per i giovani si concretizza anche intervenendo per migliorare i trasporti pubblici

Ormai sono trascorsi più di due mesi dalle elezioni, ma poco è cambiato. Tra i cittadini adriesi, che dopo aver vissuto l’effervescente atmosfera della campagna elettorale, hanno visto accantonare i temi indicati da più parti come prioritari, serpeggia una certa disillusione.

Io e gli altri candidati della lista “Impegno Comune” avevamo indicato alcuni problemi sui quali bisognava lavorare anche andando oltre la logica degli schieramenti, per il bene della nostra città, e ci siamo assunti l’impegno di riproporli indicando possibili soluzioni.

Personalmente continuo a sperare che si mantengano le promesse di attenzione verso il mondo dei giovani, un’attenzione fatta di azioni concrete.

A questo proposito, facendomi interprete del pensiero di tanti tra gli studenti universitari adriesi, invito la Giunta Comunale a considerare la realtà dei pendolari al fine di potenziare e migliorare la qualità del trasporto pubblico da e per Adria.

Faccio un esempio parlando della realtà che conosco meglio. Gli adriesi che per studio o lavoro viaggiano in treno per recarsi a Ferrara subiscono le molteplici problematiche che riguardano lo stato di efficienza dei convogli nella tratta Adria-Rovigo (a volte si bloccano improvvisamente), il disagio per il cambio obbligatorio con coincidenze inesistenti, improbabili e incerte,non solo a causa dei pur frequenti ritardi sulla Rovigo-Ferrara,  per non parlare della soppressioni  senza preavviso e il sovraffollamento sul treno per  Ferrara.

A peggiorare la qualità del servizio in questi giorni sono stati introdotti i tagli di alcune corse paradossalmente accompagnati dagli aumenti del costo del biglietto e spiacevoli sorprese si prospettano alla ripresa dell’attività scolastica e lavorativa.

Sarebbe il caso che i rappresentanti della comunità adriese intervenissero ufficialmente  per tutelare la qualità del trasporto pubblico in generale e che, nello specifico, pensassero anche a promuovere l’istituzione di una linea di autobus Adria-Ferrara: i tempi sono maturi.

Anche la linea Adria-Venezia deve essere attentamente considerata come un servizio che valorizza la nostra città e per questo va difesa dalla scure regionale che tenderà sempre più ad abbattersi sulle linee periferiche. Anzi, qui bisognerebbe rilanciare e proporre l’introduzione di treni che, fermandosi esclusivamente nelle stazioni principali, possano coprire l’intera tratta in un tempo più breve. A parer mio questo, oltre che migliorare il servizio per chi studia e lavora, contribuirebbe  a dare impulso allo sviluppo turistico del nostro territorio.
                                                                          
                                                                                       Enrico Bonato