giovedì 22 marzo 2012

AD ADRIA LA SEDE DI UNA USL PIU’ VASTA


I dati relativi all’USL 19 di Adria,  resi pubblici anche in seguito a precise domande poste da Impegno Comune, mostrano un’azienda con una situazione economico-finanziaria in salute, che eroga servizi di qualità, senza trascurare gli investimenti, anche nelle infrastrutture. 

Certamente si può, a ragione, sostenere che tutto è sempre migliorabile, ma è altrettanto doveroso ricordare che i risultati raggiunti sono concreti e che vanno riconosciuti i meriti non solo dei vertici aziendali,  ma di tutti coloro che lavorano in quell’azienda. 

Tutto questo, però, è contraddetto nei fatti da chi sta lavorando sottotraccia per concretizzare  l’ipotesi di aggregazione con un’altra USL vicina, probabilmente quella di Rovigo, la quale paradossalmente ha qualche  problema in più e qualche risultato in meno. Ma in un mondo alla rovescia non c’è da stupirsi, c’è piuttosto da vigilare, perché questo sarebbe l’ennesimo assorbimento rodigino di una realtà bassopolesana. 

Mi auguro che tutti i rappresentanti adriesi  e del Delta esprimano chiaramente il proprio dissenso opponendosi a questa operazione strisciante e trasversale che sottrarrebbe  ancora una volta ruolo al nostro territorio: un’area vasta e morfologicamente particolare che ha il torto di essere poco densamente popolata anche a causa proprio del continuo accentramento di strutture e risorse. 

Occorre interrompere questo cortocircuito e ridare speranza a un territorio che rischia di perdere anche la sede distaccata del Tribunale nonostante, anche qui, gli ottimi indicatori  ne descrivano l’efficienza. Per questo noi di Impegno Comune  avanziamo una proposta che guarda al futuro, perché non si può più giocare solo in difesa, così come non bastano più  le solite dichiarazioni di circostanza contenute negli ordini del giorno. 

Se il problema è quello della “massa critica”, ovvero del numero minimo di cittadini utenti  della stessa USL, allora  si pensi a  un’azienda sanitaria che comprenda non solo l’intero territorio polesano, ma anche quello della zona di Chioggia, recuperando così una configurazione territoriale omogenea coerente con la vicinanza storica dell’area del basso veneziano, che possa offrire un servizio completo attraverso la specializzazione delle strutture sanitarie.  

In questo caso la sede non potrebbe essere che Adria la quale, baricentrica di un territorio che va oltre i confini provinciali, potrebbe mediare tra le realtà vicine, mettendo in campo le esperienze e  i risultati raggiunti dall’USL 19. 

L’abbiamo detto altre volte: il ridimensionamento  dell’istituzione “provincia” potrebbe aprire spiragli interessanti se gli amministratori locali sapessero cogliere con lungimiranza le opportunità  di una ridefinizione dei ruoli dei comuni, specie di quelli che già offrono servizi decentrati. 

Agli amministratori e politici nostrani che siedono nei vari consessi pubblici chiediamo, quindi, un impegno in questo senso affinché si inverta la tendenza e si inizi quel processo di risarcimento del territorio bassopolesano compensandolo dei tanti depauperamenti, con conseguente calo demografico, di questi anni  in cui opportunità, risorse, investimenti sono sempre stati indirizzati prevalentemente verso il capoluogo provinciale.
                                                                                                    Leonardo Bonato

martedì 20 marzo 2012

Compleanno

Proprio un anno fa, il 17 marzo 2011 in occasione della celebrazione del 150° anniversario della proclamazione dell'Unita' d'Italia, è nata la lista civica Impegno Comune, lista civica formata da uomini, donne, ragazzi, pensionati, insomma persone che si sono messe a disposizione per dare un contributo alal città di Adria non solo come voce critica, ma soprattutto come voce costruttiva e di idee per risolvere i tanti problemi che ogni giorno si presentano ai cittadini adriesi. A distanza di un anno siamo ancora qua più forti e motivati che mai, consapevoli che il lavoro svolto da tutti gli amici viene apprezzato ogni giorno sempre più, ed è per questo che invitiamo tutti sabato 24 marzo alle ore 18.30 al Bar Centrale in corso Vittorio Emanuele per un aperitivo in compagnia e per scambiare alcune parole in vista delle iniziative e del programma di Impegno Comune.


Nicola Montani


Per qualsiasi informazione in merito alla serata, contattateci all'indirizzo mail adriaimpegnocomune@gmail.com

lunedì 19 marzo 2012

Dimissioni


Questo periodo di crisi richiede la massima serenità, il lavoro e l’ aiuto di tutti i partiti,  movimenti, associazioni, cittadini al fine di creare opportunità in tutti i settori, lavoro, salute, giovani, anziani, asili, scuole.....Questa è stata ed è ancora la bussola per il movimento Impegno Comune in questo suo primo anno di vita, un movimento nato di “primavera”, che della primavera mantiene la freschezza e la voglia di cambiamento. 

Nonostante questi intenti ancora una volta la giunta Barbujani ha combinato l’ ennesimo pasticcio, questa volta davvero imperdonabile. La stima personale che ci lega a Massimo Barbujani ci fa dire ancora con più forza che deve fare ora un azione importante, dimostrando di voler bene alla nostra città. L’ incidente delle linee programmatiche xenofobe e anticostituzionali non è davvero perdonabile, perchè anche se è lampante che si tratta di uno strappo della vergognosa Lega, tale salto in avanti doveva essere fermato in anticipo e non a posteriori. Il web, dai blog a facebook, si è già purtroppo trasformato in un orribile mattatoio contro nomadi ed extra comunitari; luoghi comuni, violenza, sragionamenti dettati, come la storia ci ha già insegnato, da ignoranza e disperazione sociale. 

Chiediamo al sindaco di riflettere sulle proprie responsabilità, e altrettanto responsabilmente di prendere con decisione le distanze dal documento criminale, e di ecludere dalla giunta chi ha in modo vile attaccato la pace sociale della nostra comunità , o di dimettersi, perchè vorrebbe dire che non ha la forza di imporre il rispetto all’ interno della propria maggioranza, dei principi base di convivenza e civiltà. Ora la responsabilità di tutti i partiti, movimenti e cittadini deve essere quella di informare ed educare i cittadini al rispetto del diverso, all’ amore per le culture altre dalla nostra, alla capacità di vivere in pace da esseri umani.

Omar Barbierato

giovedì 15 marzo 2012

UN AUTENTICO RINNOVAMENTO DELLA POLITICA


Recentemente abbiamo assistito alle primarie del centrosinistra per la scelta del candidato sindaco di alcune grandi città italiane con il solito corollario di polemiche di cui però ci si deve scandalizzare solo quando travalicano la normale dialettica  degenerando in regolamento di conti tra correnti.  

Sicuramente più grave dei toni aspri, utili se servono a chiarire posizioni e idee, è il silenzio ovvero il tentativo degli apparati di partito di conservare il privilegio di nominare il candidato  non consultando i cittadini per paura che emergano outsiders provenienti dalla società civile o da forze politiche minori. Comportamenti di questo  tipo dimostrano che i partiti più strutturati faticano a capire ed interpretare la sensibilità dei cittadini e, temendo il confronto con l’opinione pubblica, perdono di vista l’obiettivo finale, che è quello di convincere l’elettorato a votare per un progetto costruito sul coinvolgimento popolare.

E’ quello che è successo nelle due più importanti città della Provincia di Rovigo dove il centrosinistra dribblando le primarie ha subito nel recente passato un’autentica debacle, collezionando il peggior risultato nazionale; qui da noi i partiti sempre più autoreferenziali, con i loro dirigenti sempre più arroccati e lontani, prima non sono riusciti a guardare oltre i soliti steccati, poi non hanno avuto il coraggio di chiedere scusa agli elettori e di trarne le dovute conseguenze.  

Noi di Impegno Comune abbiamo sempre difeso le primarie come lo strumento ideale per rendere partecipi  attivamente non solo gli elettori del centrosinistra, ma in generale tutti i cittadini, nel confronto e nel dibattito  sui temi della città. Per questo auspichiamo  una profonda riflessione che porti i partiti ad abbandonare vecchie incrostazioni  e ad assumere con coraggio comportamenti virtuosi all’insegna della trasparenza e della sobrietà: si occupino meno di poltrone e più di proposte! Stimolino le amministrazioni con contributi di idee innovative, invece di rimanere silenti  e farsi sentire solo quando c’è da assegnare posti!              

I segnali di novità e discontinuità sono ancora  timidi e isolati rispetto alle aspettative dei cittadini. Osserviamo, ad esempio, che la nostra idea della riduzione drastica delle indennità di carica è stata trattata dal Consiglio Comunale di Porto Viro, mentre nessuno, purtroppo, ha ritenuto di portarla in discussione nel Consiglio Comunale adriese. Ad Adria, anzi, assistiamo alla riproposizione della pratica del doppio incarico, con relativa doppia indennità per chi è contemporaneamente vicesindaco e vice presidente del Parco. 

La nostra lista ha sempre detto a chiare lettere che queste cose devono finire e sta dimostrando con l’attività  dei singoli cittadini impegnati in questo gruppo che si può fare politica in un altro modo, affrontando i problemi e proponendo soluzioni, anche senza incarichi, senza poltrone e senza indennità.  Una politica senza privilegi, intesa come servizio e non come mero esercizio del potere.

Nicola Montani

lunedì 12 marzo 2012

OASI NATURALE PROTETTA "ARTESSURA"

L’amministrazione della giunta Barbujani rischia di passare a pieni titoli come la peggiore che il comune di Adria abbia mai avuto dal punto di vista ambientale.

Non che la precedente amministrazione di centro sinistra, che nell’assessore Ferro aveva il suo punto di forza, abbia brillato, ma adesso si fa ancora di peggio.

In mancanza di idee per l’ambiente noi di Impegno Comune abbiamo un suggerimento da dare a questa amministrazione, l’idea per la verità non è nuova, ma proprio per questo conserva tutta la sua sentita rilevanza ambientale. Si tratta di realizzare un’Oasi naturale protetta tra Via Artessura e il vicino tratto di Canal Bianco, zona che conserva ancora i suoi tratti originali, realtà ormai rara o unica.

Consideriamo via Artessura un bene aggiunto di Adria: è un luogo di relax e di silenzio dove si  passeggia immersi nella natura, basterebbe valorizzarla con una semplice regolamentazione e dei pannelli illustrativi, con un costo minimo si guadagnerebbe un valore turistico-ambientale inestimabile.

Basterebbe poco… a questo aggiungiamo poi la passeggiata sull’argine unita al tratto di massicciata dell’ex ferrovia (vero tesoro per l’avifauna) e otterremmo un’ Oasi e un percorso che tutti ci invidierebbero.

Ugo Meneghini

Immigrazione

“Amate  dunque il forestiero, perché anche voi foste forestieri nel paese d’Egitto” (Deuteronomio, 10, 19)
 “Ero forestiero e mi avete ospitato” (Matteo, 25, 35). 
Queste due affermazioni dell’antico e nuovo testamento non sembrano aver ispirato le nuove misure nei confronti degli immigrati, approvate dalla Giunta comunale di Adria, riportate da Il Gazzettino del 9 marzo scorso e presentate al Consiglio comunale sabato 10 marzo.
E si che gli Italiani non dovrebbero dimenticare di “essere stati stranieri”, visto che ben 40 milioni di italiani sono emigrati in vari paesi del mondo, incontrando spesso le stesse discriminazioni, ben testimoniate da  Gian Antonio Stella nel suo noto libro “L’orda , quando gli albanesi eravamo noi”, e che la Giunta di Adria vuole adesso riservare agli immigrati.
Mentre si presentano, come novità, misure di controllo della presenza nelle abitazioni già previste dalle leggi nazionali, esse sono mirate agli stranieri, mentre devono valere per tutti, italiani e stranieri. Come deve valere per tutti il rispetto della donna, visti i troppo frequenti omicidi di donne, e spesso anche di figli, da parte di maschi italianissimi, ma ancora incivili; perché non revochiamo la residenza anche ai mariti italiani violenti?
Che cosa intende fare l’Amministrazione per favorire il rispetto delle leggi, la conoscenza della lingua italiana e l’integrazione? Quale collaborazione con le scuole e il CTP, quale politica di accoglienza? L’esperienza insegna che solo politiche concrete di inclusione sono il modo migliore non solo per limitare il disagio degli immigrati ma prevenire il disadattamento e comportamenti illegali. Ma l’inclusione nella nostra società avviene solo fra persone trattate alla pari.
Perché poi l’accanimento contro i nomadi, anche se si comportano correttamente? Si vuole ripetere il Porrajmos di nefasta memoria?
Perché poi negare il diritto di pregare agli islamici? Non si capisce che in questo modo ci si pone sullo stesso piano degli integralisti che discriminano i cristiani in alcuni paesi arabi? E che anzi con queste scelte si legittima il loro comportamento retrogrado e violento?
Mentre anche nella nostra città si realizzano momenti di incontro interreligioso e di preghiere comuni, si insinua che la pratica religiosa pubblica deve essere proibita a chi non è cattolico.
Come Impegno Comune riteniamo che Adria non abbia mai conosciuto atteggiamenti così oscurantisti e repressivi, al limite dell’autolesionismo, che ci meravigliamo provengano anche da persone che non possono vantare pedigree adriesi.
Crediamo che magari il sindaco non condivida fino in fondo queste pulsioni xenofobe, ma che debba pagare un prezzo al sostegno di quella Lega che cerca di fondare le proprie fortune politiche sulla paura e i pregiudizi, preparando un futuro di rancori e conflitti sociali.
Invece di aderire alla proposta di Impegno Comune per l’elezione di un Consigliere aggiunto, senza diritto di voto, che rappresenti gli stranieri del Comune di Adria, che costituiscono già oltre il 10 % della popolazione, si ripropongono luoghi comuni antimmigrati, magari copiati dal altre amministrazioni leghiste, che contrastano con i principi della nostra Costituzione.
                                                                                                                                                                                                                                                                                                 Oriana Trombin

martedì 6 marzo 2012

IMU….Cosa decide il Comune?

Bisogna aspettare la delibera del Comune in cui è ubicato l’immobile per conoscere quale aliquota verrà applicata in merito all’IMU, la nuova ICI introdotta dal governo Monti.

Il decreto “Salva Italia” ha stabilito che per l’immobile ad uso abitazione principale l’aliquota è dello 0,4% con una detrazione di € 200,00 e di € 50,00 per ogni figlio a carico con età fino a 26 anni, mentre per gli altri immobili l’aliquota è dello 0,76%. Inoltre, sono variati i coefficienti moltiplicatori ed esattamente per  abitazioni, magazzini e garage da 100 si passa a 160, per uffici da 50 a 80 e per negozi da 34 a 55.

Il Comune potrà decidere di applicare per l’abitazione principale un’aliquota tra lo 0,2% e lo 0,6%, per gli altri immobili tra lo 0,46% e l’1,06% e ha anche la possibilità di decidere ulteriori riduzioni dell’imposta a seconda sia del reddito del contribuente sia  di particolari situazioni e dell’uso dell’immobile stesso.

Gli esborsi a carico dei cittadini saranno considerevoli. Noi, della lista civica “Impegno Comune”, abbiamo fatto un po’ di calcoli e in caso di applicazione della massima aliquota (forse necessaria per “rimpinguare” le casse del Comune dopo gli ulteriori tagli da parte dello Stato) ci sarà un aumento medio del 120% in più rispetto alla vecchia ICI.

Cosa ha intenzione di fare la nostra Amministrazione visto il crescente numero di cittadini disoccupati, di cassaintegrati, di lavoratori autonomi che cessano l’attività?
La nostra Amministrazione porrà la massima attenzione nel calibrare le aliquote? O punterà solamente a incassare?
Ovviamente l’applicazione della massima aliquota porterebbe delle casse comunale un maggior gettito, ma i cittadini adriesi come potrebbero affrontare questo maggior esborso?

Noi suggeriamo che l’anno 2012 sia l’anno di rodaggio e che il Comune applichi l’aliquota minima per l’immobile adibito ad abitazione principale (0,2%), facendo magari delle differenziazioni in base al dato ISEE del nucleo familiare, oppure in caso di mutui ipotecari sul fabbricato stesso, oppure nel caso di proprietari  pensionati con pensione minima.

Pure per le imprese che sono proprietarie di immobili usati come beni strumentali per la propria attività chiediamo l’applicazione della minima aliquota al fine di una minor incidenza della pressione fiscale, anche tenendo in considerazione il fatto che ci siano o meno mutui ipotecari.

Riteniamo comunque importante la costituzione di un tavolo di lavoro prima che l’Amministrazione Comunale deliberi e auspichiamo che venga sentito chi vive a più stretto contatto con i settori più
deboli della società oltre che le associazioni di categoria e i rappresentanti sindacali dei pensionati.

                                                                                                                     Wilma Moda

lunedì 5 marzo 2012

Gara del calore


Impegno Comune chiede all’ assessore Panetto e al sindaco di riferire in assemblea pubblica delle ragioni della delibera di ottobre che ha portato alla sospensione dell‘ aggiudicazione per la procedura  d’ appalto del “servizio energia”. 

La ditta che si era aggiudicata la gara ha fatto ricorso al tar contro tale decisione, ed il comune ha deliberato una spesa di 5 mila euro per difendersi. 

Perchè i cittadini non sono stati tempestivamente informati di tale problema? Perchè l’ argomento non è stato trattato in modo trasparente e completo durante l’ ultimo consiglio comunale? Chi aveva predisposto il bando? Chi doveva valutare le offerte? Quanto ci è costato in termini di risparmio la mancata assegnazione? Che danno riceverebbe il nostro comune nel caso che la società vincesse il ricorso?

Ci sembra un atteggiamento molto grave da parte di tutta la giunta quello di non spiegare le ragioni di una situazione anomala che sembra ripetersi per la seconda volta nel nostro comune, con modalità diverse, come aveva già rilevato Gerardo Biasioli sul suo blog un paio di mesi fa.

Omar Barbierato