domenica 21 novembre 2010

Rimbocchiamoci le maniche per risvegliare la passione civica nei cittadini


Penso che la società adriese sia di gran lunga migliore della rappresentazione offerta dalle vicende politico-amministrative che hanno portato al commissariamento del Comune e che ci sia bisogno di liberare le tante energie disponibili per rendere veramente partecipi i cittadini alla gestione responsabile della cosa pubblica. Occorre non farsi tentare dalla disaffezione e abbandonarsi alla sfiducia perché questo è oggi il rischio vero: l’astensionismo. Al contrario la nostra indignazione alimentata anche dalle note vicende di cui è stato protagonista il Presidente del Consiglio deve essere investita non tanto in rabbia o in delusione ma nell’impegno ad abbattere quel muro che sembra essersi alzato tra politica e società.

Oggi Adria non ha bisogno di candidati sindaci, di autopromozioni, di protagonismi, ma ha bisogno di coesione, di voglia di pensare e di fare. Occorre rimboccarsi le maniche e cominciare a lavorare su obiettivi chiari per il rilancio della città, occorre tenere alta l’attenzione perché in questo periodo di “vuoto” politico-amministrativo Adria non subisca ulteriori ridimensionamenti, specie nel suo ruolo di città di servizi (soprattutto sanitari e scolastici) e dirottamenti di finanziamenti. Occorre suscitare in tutti, su queste basi, un risveglio della passione civica.
Chi ha piccole o grandi responsabilità politiche ha il dovere di assecondare questo risveglio attraverso l’affermazione della trasparenza, del principio di legalità e della valorizzazione del contributo che ogni persona può dare alla crescita della comunità di cui fa parte. Il risveglio passa anche attraverso modi e metodi nuovi che trasmettano il messaggio di una politica intesa come servizio e che si alimenti della capacità di ragionamento libero e autonomo.
Si lasci alla destra berlusconiana  il carrierismo che utilizza l’irrazionalità delle tifoserie, una destra che si è dimostrata a tutti i livelli tanto abile  nelle proprie dispendiose campagne elettorali, quanto disastrosa nell’azione di governo!
Il PD con il centrosinistra, mettendosi a disposizione della città, non può non indicare come uno dei suoi primari obiettivi la chiarezza di una proposta coerente con i propri principi per poter con autorevolezza e credibilità  chiamare la cittadinanza adriese a una vera e propria riscossa civica.
 Leonardo Bonato

lunedì 8 novembre 2010

La mia idea di partito


Salve, sono Omar Barbierato, sono uno dei due candidati alla segreteria comunale del PD di Adria.
Mi sono candidato alle ultime elezioni come consigliere comunale e dopo la sconfitta elettorale mi sono convinto che bisognava lavorare sodo e con entusiasmo e passione dentro il partito per supportare i nostri consiglieri comunali e per far sentire che il partito è vivo dentro la città.
Ho messo a disposizione il mio impegno per la realizzazione delle iniziative politiche del partito, sono stato promotore della mozione Franceschini ad Adria, sono entrato nell' esecutivo del PD comunale, e ho proposto e lavorato alla realizzazione del Manifesto Politico che il PD Adriese ha votato all' unanimità.  
Sono convinto che sia importante continuare su questa strada, quella dell' impegno, della trasparenza, del contatto stretto con gli iscritti e i cittadini e per questo motivo mi sono candidato alla segr. comunale del PD.
La scelta consapevole nasce dall' esperienza fatta sul campo, dal consenso e dall' appoggio di numerosi iscritti e dalla coscienza che il futuro segretario dovrà unire le varie anime del nostro partito facendole lavorare insieme, fianco a fianco, dovrà impegnarsi su temi quali ambiente, sanità, scuola, cultura, lavoro, servizi sociali e dare la linea chiara delle alleanze politiche per tornare al governo della nostra città. C'è da conquistare e riconquistare la fiducia delle persone e non sarà semplice, e proprio per questo serve entusiasmo impegno e l' esperienza e le competenze di tutto il partito.
La presenza di due liste per la segreteria comunale del comune di Adria rappresentano un’ opportunità per il Pd perchè la pluralità e il libero confronto democratico nel partito possono far nascere idee e soluzioni migliori ai molti problemi che la politica deve affrontare.
Questo è secondo me già un metodo politico che ci deve distinguere dagli altri partiti, partendo dalla consapevolezza che la politica fatta esclusivamente su accordi sottobanco e non basata su programmi e confronto allontana gli iscritti e i cittadini.